9 NOVEMBRE
DEDICAZIONE DELLA
BASILICA LATERANENSE
Festa

 
LETTURE: Ez 47,1-2.8-9.12; Sal 45; Gv 2,13-22

 
Il    palazzo del Laterano, proprietà della famiglia imperiale, diventò nel secolo IV abitazione ufficiale del Papa. La basilica adiacente, dedicata al divin Salvatore, fu la prima cattedrale del mondo: vi si celebravano specialmente
basilica_lat.jpgi battesimi nella notte di Pasqua. Dedicata poi anche ai due santi Giovanni, Battista ed Evangelista, per molto tempo fu considerata la Chiesa-madre di Roma e ospitò le sessioni di cinque grandi Concili ecumenici.
Le Chiese di tutto il mondo, unendosi oggi alla Chiesa di Roma, le riconoscono la « presidenza della carità » di cui parlava già sant’Ignazio di Antiochia.

MESSALE

(Quando ricorre di domenica, si proclamano le tre letture qui indicate e si dice il CREDO; altrimenti si sceglie come prima lettura una delle due che precedono il Vangelo).



LITURGIA DELLA PAROLA

Prima Lettura  Ez 47,1-2.8-9.12 
Vidi l'acqua che usciva dal tempio, e a quanti giungeva quest'acqua portò salvezza.
 
Dal libro del profeta Ezechiele
In quei giorni, [ un uomo, il cui aspetto era come di bronzo, ] mi condusse all’ingresso del tempio e vidi che sotto la soglia del tempio usciva acqua verso oriente, poiché la facciata del tempio era verso oriente. Quell’acqua scendeva sotto il lato destro del tempio, dalla parte meridionale dell’altare. Mi condusse fuori dalla porta settentrionale e mi fece girare all’esterno, fino alla porta esterna rivolta a oriente, e vidi che l’acqua scaturiva dal lato destro.
Mi disse: «Queste acque scorrono verso la regione orientale, scendono nell’Àraba ed entrano nel mare: sfociate nel mare, ne risanano le acque. Ogni essere vivente che si muove dovunque arriva il torrente, vivrà: il pesce vi sarà abbondantissimo, perché dove giungono quelle acque, risanano, e là dove giungerà il torrente tutto rivivrà. Lungo il torrente, su una riva e sull’altra, crescerà ogni sorta di alberi da frutto, le cui foglie non appassiranno: i loro frutti non cesseranno e ogni mese matureranno, perché le loro acque sgorgano dal santuario. I loro frutti serviranno come cibo e le foglie come medicina».

Salmo Responsoriale  Dal Salmo 45
Un fiume rallegra la città di Dio.


Dio è per noi rifugio e fortezza,
aiuto infallibile si è mostrato nelle angosce.
Perciò non temiamo se trema la terra,
se vacillano i monti nel fondo del mare.

Un fiume e i suoi canali rallegrano la città di Dio,
la più santa delle dimore dell’Altissimo.
Dio è in mezzo a essa: non potrà vacillare.
Dio la soccorre allo spuntare dell’alba.

Il Signore degli eserciti è con noi,
nostro baluardo è il Dio di Giacobbe.
Venite, vedete le opere del Signore,
egli ha fatto cose tremende sulla terra.
 
Seconda Lettura  1 Cor 3,9c-11.16-17 
Voi siete il tempio di Dio.

 
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi
Fratelli, voi siete edificio di Dio.
Secondo la grazia di Dio che mi è stata data, come un saggio architetto io ho posto il fondamento; un altro poi vi costruisce sopra. Ma ciascuno stia attento a come costruisce. Infatti nessuno può porre un fondamento diverso da quello che già vi si trova, che è Gesù Cristo.
Non sapete che siete tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi? Se uno distrugge il tempio di Dio, Dio distruggerà lui. Perché santo è il tempio di Dio, che siete voi.

Canto al Vangelo   2Cr 7,16
Alleluia, alleluia.

Ecco, è giunto il tempo in cui i veri adoratori
adoreranno il Padre in spirito e verità.

Oppure:
Io mi sono scelto e ho consacrato questa casa
perché il mio nome vi resti sempre.
Alleluia.

Vangelo   Gv 2,13-22
Siete tempio di Dio.
 
Dal vangelo secondo Giovanni

Si avvicinava la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme.
Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe e, là seduti, i cambiamonete.
Allora fece una frusta di cordicelle e scacciò tutti fuori del tempio, con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiamonete e ne rovesciò i banchi, e ai venditori di colombe disse: «Portate via di qui queste cose e non fate della casa del Padre mio un mercato!».
I suoi discepoli si ricordarono che sta scritto: «Lo zelo per la tua casa mi divorerà».
Allora i Giudei presero la parola e gli dissero: «Quale segno ci mostri per fare queste cose?». Rispose loro Gesù: «Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere». Gli dissero allora i Giudei: «Questo tempio è stato costruito in quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai risorgere?». Ma egli parlava del tempio del suo corpo.
Quando poi fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto questo, e credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesù. 




Molti si domanderanno come mai al posto della celebrazione della domenica, oggi si celebra la dedicazione della Chiesa di S. Giovanni in Laterano. Per molti la festa della dedicazione di una chiesa è quasi sconosciuta: sembra una festa non attuale e il significato della dedicazione è abbastanza estraneo alla nostra cultura.
Se, però, ci pensiamo attentamente, anche nella nostra società ci sono tantissime occasioni di inaugurazione di edifici, di mostre, di manifestazioni. Queste inaugurazioni finiscono là senza memoria.
Nel caso di una chiesa, le cose stanno diversamente, sia per il significato straordinario che riveste il simbolismo di una chiesa, sia perché rappresenta il punto di riferimento per ogni cristiano, in ordine alla preghiera, alle celebrazioni dei sacramenti e soprattutto dell'Eucaristia.

«Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere»

Il brano del Vangelo di oggi rappresenta un raccordo tra la concezione del tempio dell'Antico Testamento e la concezione cristiana.
Nell'Antico Testamento il tempio era, sotto l'aspetto religioso, il centro del culto e là si incontrava la presenza di Dio. Sotto l'aspetto sociale era il simbolo di unità del popolo e della propria identità.  Basti pensare a quanti salmi celebrano il tempio, a quale trauma va incontro il popolo quando viene distrutto il tempio, quanta nostalgia per esso.
Nel Nuovo Testamento tutto questo viene ridimensionato, in forza del senso dell'incarnazione del Figlio di Dio. La dichiarazione di Gesù alla Samaritana è eloquente: «Credimi, donna, è giunto il momento in cui né su questo monte, né in Gerusalemme adorerete il Padre. Voi adorate quel che non conoscete, noi adoriamo quello che conosciamo, perché la salvezza viene dai Giudei. Ma è giunto il momento, ed è questo, in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità; perché il Padre cerca tali adoratori. Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorarlo in spirito e verità» (Gv 4, 21-24).
Una delle accuse più consistenti nei confronti di Gesù e poi dei suoi discepoli era quella di disprezzare il tempio o di volerlo distruggere; il vangelo di oggi ne dà adito.
Qual è allora la novità? Il vero tempio di Dio è ormai Gesù, perché il suo corpo contiene la pienezza della divinità. Chi vuole incontrare Dio non ha bisogno di andare al tempio, ma di andare da Gesù. Il suo corpo è il tempio che può esser distrutto momentaneamente, perché risorgerà e rimarrà per sempre.

L'ACQUA CHE ESCE DAL TEMPIO

Nella prima lettura troviamo una delle tante visioni di Ezechiele, che in prevalenza riguardano proprio il tempio. E' dal tempio che nasce l'acqua della vita, l'acqua che risana tutto. Si tratta della rinascita del popolo, dopo l'esilio, e della sua prosperità.
La relazione tra il simbolismo dell'acqua e quello del tempio rimane molto viva anche per noi, perché sono due elementi quasi inseparabili nelle nostre chiese. Ci rendiamo conto che questi simboli vanno molto oltre l'aspetto devozionale, perché vanno ad attingere le fondamenta della nostra fede e del nostro esser cristiani.

VOI SIETE IL TEMPIO DI DIO

Il passaggio dal corpo di Cristo tempio di Dio al cristiano tempio di Dio, è quasi naturale. L'assimilazione a Cristo operata dalla riflessione neotestamentaria portava anche a vedere il cristiano come tempio di Dio, dello Spirito Santo. Ma prima di riferirsi al cristiano singolo c'è la preponderante dimensione comunitaria: è la comunità, innanzitutto, tempio di Dio; ogni singolo è una pietra vivente, scelta per edificare questo tempio, senza dimenticare che la pietra angolare non può essere che il Cristo. C'è quindi un'oscillazione continua tra l'essere pietre vive che formano il tempio e l'essere noi stessi tempio di Dio.

E LE CHIESE?

La chiesa edificio non è altro che il simbolo di tutte queste realtà messe insieme. Ecco perché viene consacrata, come una persona con il battesimo, viene venerata come luogo sacro, viene separata, anche architettonicamente (almeno dovrebbe!), da tutti gli altri edifici civili. Diventa il luogo dell'assemblea santa, dell'Eucaristia, e quindi l'interfaccia della comunità cristiana.
Gli spazi al suo interno diventano spazi ecclesiali, che non riguardano i singoli o la singola assemblea, ma tutta la chiesa: pensiamo all'ambone e all'altare (il battistero inglobato nella chiesa fa discutere). Potremmo andare oltre: considerare la relazione tra questi spazi e gli spazi cosmici.
La Chiesa del Laterano è allora importante non perché è la sede e la cattedrale del Papa, ma perché è in relazione con la Chiesa universale, diventa il simbolo dell'unità di tutto il popolo di Dio sparso in tutto il mondo.